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martedì 9 settembre 2014

Idee in Porto. Le proposte della Casa del Consumatore per una migliore qualità dei servizi cittadini.

I legali della Casa del Consumatore hanno partecipato, sabato 6 settembre, all'Open Day "Idee in Porto", svoltosi a Reggio Calabria, nel corso del quale sono state evidenziate alcune criticità relative all'amministrazione cittadina ed avanzate proposte dirette ad una migliore gestione del territorio nell'imminente futuro, al termine del commissariamento in atto.
La Casa del Consumatore è intervenuta, in particolare, sul tema dei tributi locali e della trasparenza dei rapporti tra il cittadino e la p.a..
Riportiamo di segito il contenuto dei nostri interventi.


Primo intervento:
La commissione prefettizia nell’intento di risanare i conti pubblici ha adottato le due note delibere  con cui ha approvato i nuovi regolamenti, rispettivamente, per la gestione del servizio idrico e per la TARES. Tali regolamenti, così come concepiti e vigenti, appaiono iniqui, in ragione delle seguenti  osservazioni.
Per ciò che attiene al servizio idrico integrato, appare utile rilevare che la relativa tariffa è applicata prescindendo dal differente inferiore costo che sarebbe equo domandare in ragione della non  potabilità dell’acqua in molte zone urbane (circoscrivendone la riduzione solo ad una ristretta  perimetrazione nella zona nord del tessuto cittadino); quanto alle voci di depurazione e acque reflue, si rileva che esse vengono applicate in fattura, nonostante il Comune non abbia provveduto alla
costituzione di un apposito fondo vincolato, previsto ex lege, all’interno del quale far confluire le  quote versate dagli utenti e destinate alla realizzazione degli interventi di manutenzione delle reti  fognarie e degli impianti centrali di depurazione. In caso di omissione, le quote non impiegate per gli  scopi di legge devono essere restituite ai cittadini. 
Per ciò che attiene alla TARES, rileviamo che tale tributo ha generato – in ragione dei ben noti  disservizi registratisi negli ultimi anni – le maggiori perplessità e richieste di intervento da parte dei  contribuenti.
In merito al regolamento TARES, ci preme rilevare sin da subito l’assoluta inaccettabilità della  relativa disciplina. Il riferimento, in primo luogo, va rivolto al comma 4 dell’art. 8, ove è  espressamente previsto che l’interruzione temporanea del servizio di gestione dei rifiuti urbani non  comporta esonero o riduzione del tributo. 
Sebbene il presupposto dell’applicazione del tributo non sia strettamente legato all’erogazione del  servizio, il regolamento ha codificato espressamente un’ipotesi di disservizio previsto e consentito, ciò in violazione dei principi di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, che non possono  tollerare previsioni aprioristiche di inefficienza.
Inoltre, il regolamento TARES non prevede alcuna ipotesi di riduzione o esenzione legata alle  condizioni soggettive (economiche e/o familiari) del soggetto obbligato, ma solo ipotesi che  afferiscono alle condizioni degli immobili o al loro uso, ciò in violazione del principio generale per cui  l’imposizione fiscale deve essere legata alla capacità contributiva del soggetto obbligato.
È nostra precisa convinzione che l’insostenibilità del tributo spesso spinge anche il contribuente più  virtuoso all’evasione fiscale; allo stesso modo, è nostra convinzione che la mera scelta di offrire la  possibilità di rateizzazione del corrispettivo richiesto non superi la giustificata sensazione da parte  del cittadino di pagare il prezzo per un servizio che non viene reso.
Rispetto al quadro sinteticamente appena rappresentato, senza alcuna presunzione di completezza,  riteniamo opportuno formulare le seguenti proposte:
a) Per ciò che attiene al servizio idrico integrato, riteniamo necessaria la creazione del fondo  vincolato previsto per legge, la pubblicazione di tutte le relazioni tecniche e delle analisi che  periodicamente vengono effettuate dalle società preposte alla verifica delle condizioni  dell’acqua e dei relativi impianti, nonché alla pubblicazione sui siti internet istituzionali della  mappatura dei depuratori presenti sul territorio e dei relativi risultati di monitoraggio del loro funzionamento.
Riteniamo, inoltre, urgente e prioritario l’ampliamento degli interventi di  manutenzione dell’acquedotto e, in particolare, dei depuratori, per evidenti esigenze di  tutela dell’ambiente (si consideri, ad esempio, la grave emergenza ambientale che ha  determinato la dichiarazione di non balneabilità di tutta la costa del territorio reggino). 
b) Riguardo la TARES, riteniamo necessaria l’immediata abrogazione del citato comma 4  dell’art. 8 regolamento, che prevede espressamente le ipotesi di disservizio/sospensione  della raccolta, ipotesi inaccettabile per come detto in precedenza; l’adozione di misure di  esenzioni e riduzioni di valenza sociale, ex art. 29, c. 1, del regolamento TARES, per le famiglie economicamente disagiate, o al cui interno vi siano soggetti portatori di handicap,  per le associazioni di volontariato, ecc. 
Sia con riferimento al servizio idrico, sia con riferimento alla TARES, inoltre, proponiamo la  creazione di un tavolo tecnico, tra istituzioni e associazioni dei consumatori, in modo da consentire,  anche attraverso dette associazioni di categoria, la partecipazione diretta del cittadino all’azione  amministrativa da cui scaturisce l’imposta ed in modo da garantire un costante monitoraggio sulla stessa ed un flusso di informazioni costantemente aggiornato ed utilmente divulgabile attraverso le  associazioni che vi partecipano.
Secondo intervento:
Abbiamo riscontrato, attraverso il nostro operato, l’esistenza di un grave problema di comunicazione  tra il cittadino ed il Comune. In particolare, con riferimento all’annosa questione della non potabilità  dell’acqua erogata nel territorio comunale, moltissimi cittadini si sono rivolti alla nostra associazione  per domandare in via amministrativa la restituzione di parte delle somme corrisposte per un servizio  – e cioè la fornitura di acqua potabile – che invero si è dimostrato inefficiente in moltissime zone  della città, così come riconosciuto dallo stesso Comune di Reggio Calabria. Orbene, ancor prima  che l’Ente disponesse la restituzione di detti importi in fattura, il Comune stesso non ha fornito  alcuna risposta alle innumerevoli domande amministrative di rimborso, il che ha generato un proliferare di azioni giudiziarie per questioni che avrebbero potuto essere definite in via bonaria o in  autotutela. Naturale conseguenza di tali azioni è stata la condanna del Comune di Reggio Calabria  alla restituzione delle somme richieste, al risarcimento dei danni patiti, con rifusione delle spese  giudiziali sostenute dal cittadino. Ciò con un inutile dispendio economico atteso che, oltre al  rimborso di quanto richiesto anche in via amministrativa, l’Ente è stato costretto a sostenere anche i  costi di giudizio nonché a risarcire i danni patiti dal cittadino. Il tutto senza sottovalutare il fatto che i  dipendenti dell’Avvocatura Civica si sono trovati a dover gestire un contenzioso di natura seriale che  li ha costretti a presenziare quotidianamente alle aule dei nostri Tribunali.  
In tempi più recenti, la nostra associazione è stata investita da innumerevoli richieste da parte degli  associati e dei cittadini tese alla comprensione delle fatture relative al servizio idrico integrato ed alla  TARES ed alla giustificazione della tassazione. Anche in questo caso abbiamo rivolto al Comune di  Reggio Calabria numerosissime istanze volte non solo alla rimodulazione delle delibere, anche  attraverso valutazioni da condividere attraverso tavoli di confronto, ma anche alla correzione di  fatture spesso affette da meri errori materiali che tuttavia incidevano anche considerevolmente  sull’importo finale richiesto. Inutile dire che, anche in questi casi, non è seguito alcun riscontro.  
Pur nella consapevolezza dei numerosissimi problemi che affliggono il nostro territorio e dell’enorme quantità di questioni che hanno investito la triade commissariale, si ritiene che il perdurante silenzio  su legittime istanze che afferiscono a servizi essenziali al cittadino non sia in alcun modo  accettabile.In ragione di tale quadro, in alcun modo smentibile, riteniamo opportuno muovere delle proposte tese a realizzare un canale di comunicazione diretto che, nel tempo, porti il cittadino da un lato ed il  Comune dall’altro ad un posizione di reale vicinanza che, inevitabilmente, quantomeno negli ultimi anni, è del tutto venuta meno.
In tal senso, si ritiene necessario:
1. Istituire uno sportello dedicato alle Associazioni di Categoria, all’interno del quale creare  un organismo di conciliazione delle vertenze al fine di trovare un’eventuale soluzione  bonaria in via stragiudiziale del contenzioso. Ciò attraverso un contatto diretto e  personale tra i rappresentanti dei consumatori e gli incaricati dell’Amministrazione che  abbiano il potere di operare rapidamente per il riesame di eventuali provvedimenti o documenti di pagamento adottati a livello comunale e di poter concludere accordi transattivi vincolanti per le parti.
Questa proposta, ove tradotta in atto, porterà di certo un considerevole ridimensionamento del contenzioso che il Comune di Reggio Calabria si trova quotidianamente ad affrontare con inevitabile riduzione dell’impegno economico delle casse comunali.
2. Attivare – in via permanente – un centralino telefonico a cui i cittadini possono rivolgersi per avere tutte le delucidazioni del caso in merito ai servizi resi. Mutuando quanto posto in essere dalle società private che erogano servizi essenziali, il Comune di Reggio Calabria, attraverso personale qualificatoed identificabile attraverso numero di matricola da comunicare all’utente all’inizio della conversazione, potrà fornire chiarimenti e risposte in modo diretto ed immediato.
Anche questa proposta, ove tradotta in atto, determinerà una drastica riduzione della presenza negli uffici della cittadinanza, costretta il più delle volte a lunghissime attese per avere risposte (spesso e volentieri carenti) alle domande poste.